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Il coach dei social media – intervista di Forbes Italia

Davide Dal Maso Social Media Coach

Quello di Facebook e Instagram è un mondo che non si ferma mai. Con una costanza quasi quotidiana.

Vengono introdotte nuove funzionalità e arrivano nuovi fenomeni che modificano in maniera repentina le abitudini degli utenti. In questo contesto così liquido, e a tratti addirittura indecifrabile, entrano in gioco figure come quella di Davide Dal Maso, che di mestiere insegna i social nelle scuole, nelle aziende e tramite la sua associazione no-profit Social Warning – Movimento Etico Digitale.

In sostanza Dal Maso, che ha appena 24 anni, si può definire un social media coach e lo scopo del suo lavoro è quello di sensibilizzare gli utenti sulle potenzialità e rischi del web. “Uno dei principali problemi dei social oggi la volontà di assecondare la ricerca continua di una pseudo affermazione sociale e la corsa ad aumentare il proprio indice di gradimento per apparire vincenti sono due direttrici che animano la gran parte dei contenuti che vengono postati. Questa ricerca infatti si scontra con chi sui social ti giudica, ti critica o persino ti insulta. La difficoltà si nota dal fatto che spesso si è più si diventa insicuri”, spiega Davide Dal Maso. Dopo una formazione da autodidatta, il giovane social media coach ha aperto la sua partita IVA quando aveva appena 20 anni per aiutare le aziende a presidiare meglio internet: esperienza dopo esperienza, progetto dopo progetto, è riuscito a costruirsi una reputazione davanti agli imprenditori e a rompere quel muto di differenza che spesso i giovani si trovano davanti.

Oggi Dal Maso, oltre a portare avanti le sue consulenze, insegna “social media e promozione online” presso un istituto professionale ed è uno dei professori più giovani d’Italia. Una volta trovata la stabilità finanziaria, ha deciso di rimettersi in gioco e di fondare un’associazione di volontariato: “Oggi Social Warning è un movimento etico composto da 150 formatori-volontari che lavorano nel digitale e che incontrano gratuitamente ragazzi e genitori in tutta Italia per sensibilizzarli sulle opportunità e sui pericoli di internet: questa è la mia più grande soddisfazione”. Davide negli ultimi quattro anni ha assistito all’evoluzione del social media: Facebook, per esempio, prima era appannaggio dei più giovani per condividere canzoni e stati sentimentali, mentre oggi a utilizzarlo e a condividere contenuti, spesso senza alcun senso critico, sono gli adulti. L’attività portata avanti cerca di rispondere alle domande di un’utenza che, a causa dei recenti scandali, è diventata sempre più sensibile ai temi della privacy, delle fake news e degli annunci  pubblicitari. “Tutto questo sta trasformando le piattaforma e il loro modello di business. Questa evoluzione sarà spinta degli utenti che, mi auguro, diranno basta al far West d’insulti e minacce in cui si può incappare in rete ogni giorno e che spinge molte persone a togliersi da tutti i social”, spiega Dal Maso.

Insomma, se da un lato le  aziende hanno imparato a usare le piattaforme, dall’altro emergono delle lacune del sistema educativo. Nella scuola italiana, d’altronde non c’è alcuna materia pensata per domare i  ragazzi a usare questi strumenti: “Da parte mia con l’anno scolastico 2019-2020 mi prendo un’altra grande soddisfazione e responsabilità perché sono riuscito, in accordo con i vertici lungimiranti dell’istituto in cui insegno, a portare in prima superiore proprio l’educazione civica digitale che avrò il piacere id approfondire con i miei studenti”. Proprio sull’educazione vuole concentrarsi in futuro Dal Maso. Il suo obiettivo è quello di trasformare Movimento Etico Digitale in una “grande community dove tutti i professionisti che lavorano con il digitale, che lo vivono con passione e che vogliono impattare positivamente a livello sociale su  proprio territorio, possono farlo tramite una struttura no-profit ben organizzata sull’aspetto didattico, economico, legale e mediatico”.

Il servizio è stato ideato per tutte le aziende che hanno un team marketing interno che si occupa di comunicazione e di social media e per tutte le organizzazioni – stanche di pagare agenzie esterne – che vogliono investire nel team interno per renderlo autonomo nella gestione e nella analisi dei dati, allo scopo di migliorare costantemente i risultati.