fbpx

Professione Social Media Coach – intervista di Giulia Buia

social media coach

1. Davide, tu sei stato il primo Social Media Coach in Italia, ma non a tutti sono chiari ruolo e competenze che una figura come la tua deve avere. Puoi spiegarci una volta per tutte cosa fa un Social Media Coach?

Un Social Media Coach affianca l’azienda nel costruire una strategia digitale sostenibile con l’obiettivo di rendere efficace e autonomo il team interno che lavora sulla comunicazione digitale via social. Il Social Media Coach va quindi ad agire come un personal trainer creando un piano di affiancamento personalizzato alle figure indicate dall’azienda per far sì che il team interno impari a gestire in modo autonomo e professionale i canali social, le sponsorizzazioni a pagamento, l’analisi dei dati derivanti dai social network e dal sito web. In sostanza è un formatore preposto a trasferire le proprie competenze a tutte quelle figure aziendali che è opportuno siano in grado di comunicare tramite i social il progetto che la loro realtà esprime. Ma può agire anche sulla formazione dei singoli manager o professionisti che ne richiedano le competenze per imparare a gestire al meglio i propri profili social in chiave business.

2. Che differenza c’è tra un Social Media Manager e un Social Media Coach?

Sono due figure diverse che si muovono nello stesso campo di gioco. Il Social Media Manager è un operativo che cura i social per conto di un’azienda, il social media coach è un trainer che accompagna l’azienda a riuscire a comunicare in modo autonomo, senza che la comunicazione venga delegata all’esterno e che quindi accresce il valore delle risorse interne all’impresa.

Il limite di un Social Media Manager esterno è infatti che non vivendo il quotidiano dell’azienda non ne conosce le peculiarità, con la conseguente difficoltà a creare contenuti freschi e coinvolgenti (requisito fondamentale in particolare per le stories di Instagram).

Diversamente il Social Media Coach è un trainer che supporta l’azienda nel comunicare in modo autonomo, accrescendo il valore delle risorse interne che vengono formate proprio con l’obiettivo di acquisire ulteriori competenze. Quello che capita sempre più frequentemente è che un Social Media Coach venga ingaggiato per formare un team social interno. 

Credit: Coaching presso Tesi Srl di Ivrea

3. Ma quale vantaggio c’è a ingaggiare un Social Media Coach rispetto a delegare la gestione social all’esterno? Quanto costa?

Sicuramente ci sono 2 grandi vantaggi: il primo è che così si investe nelle figure interne rendendole più efficaci nella comunicazione, autonome nella gestione ordinaria dei social media e successivamente nella creazione di campagne anche di advertising, ovvero pubblicità a pagamento. Per esempio nel caso di un’azienda che operi nel b2b, i business con altre aziende, solitamente la figura interna si occupa sia della gestione dei canali comunicativi sia di promuovere strategie commerciali su LinkedIn, dove sempre di più si riescono a ottenere brillanti risultati attraverso la creazione di contatti interessanti. Il secondo vantaggio è nell’abbattimento dei costi. Già nel medio periodo infatti l’investimento sul Social Media Coach risulta meno oneroso, visto che il numero di sessioni di formazione dedicate alle figure interne dell’azienda committente nel corso delle settimane va a diminuire, proprio perché queste diventano via via sempre più autonome e il coach assume al termine dell’affiancamento un ruolo di supervisione e di supporto nell’affrontare le complessità.

Poniamo che la media di una gestione dei canali social da parte di un’agenzia si aggiri sugli 800 euro mensili, 4800 in 6 mesi. Con questo budget nello stesso arco di tempo un Social Media Coach genera un piano di affiancamento che può valere circa 2500 euro. Ma mentre nei successivi 6 mesi il costo dell’agenzia sarà di altri 4800 euro, l’affiancamento del Social Media Coach peserà 1800 euro, proprio per i motivi sopra descritti.  

 

📌  Scopri se il social media coach fa al caso della tua azienda.

 

4. Che differenza c’è tra un consulente di social media e un Social Media Coach?

La differenza è sicuramente nell’approccio. Ad esempio il coach non usa slides preimpostate, il consulente invece molto spesso sì. Il Social Media Coach affianca il cliente e agisce insieme a lui permettendo al team interno di acquisire competenze concrete, diventando via via autonomo. Poi condivide gli strumenti che permettono un vero e proprio allenamento del team interno, oltre al monitoraggio dell’andamento con un piano di affiancamento. In altre parole il Social Media Coach rende le aziende libere di performare, non le vincola a sé, le fa crescere e fornisce un supporto strategico e di coordinamento. 

5. A quali strumenti fai riferimento?

Assieme al mio gruppo di coach con cui ho affiancato oltre 100 aziende, abbiamo messo a punto un metodo rigoroso di affiancamento con un protocollo strategico che ho ideato circa cinque anni fa in Gran Bretagna, mentre lavoravo nell’ambito di training sessions e confronti one-to-one con formatori in ambito digital del Governo locale.

Gli strumenti attualmente che usiamo sono sostanzialmente tre:

1. l’uso di file condivisi per riuscire a monitorare costantemente il lavoro del team interno;

2. la creazione di una scheda iniziale, simile a quella del personal trainer, per mappare il livello e le esigenze del cliente;

3. l’analisi accurata delle insights del cliente attraverso dei sistemi di monitoraggio avanzati che ci permettono di essere guidati dai dati quando creiamo delle strategie. 

6. Esistono dei segmenti di mercato in cui l’azione di un Social Media Coach può essere più performante che in altri? 

Non c’è una limitazione di settore in quanto dipende molto dalla specializzazione del coach. Io posso essere molto forte su realtà innovative che si rivolgono principalmente alla Generazione Z, come ad esempio il segmento moda, mentre un altro Social Media Coach del nostro team è specializzato nell’affiancare aziende del settore informatico tanto da seguire una delle software house più importanti d’Italia.
Restando a livello macro, quello che posso aggiungere senza paura di essere smentito è che la professionalità di un Social Media Coach può davvero fare la differenza e cambiare concretamente in meglio la vita soprattutto di quelle piccole e medie imprese che puntano sulla crescita delle figure interne preposte al marketing e alla comunicazione via social e più in generale attraverso tutti i canali digital disponibili, con la finalità di accrescere il valore percepito dei loro prodotti/servizi e innescare quindi un aumento degli ordini.

 

 📌   Scopri il nostro servizio a riguardo

 

7. Davide, per concludere: quali sono stati i progetti che ti hanno dato maggior soddisfazione da Social Media Coach?

Sicuramente sono stati i progetti in cui ho visto il team interno diventare autonomo nella gestione ordinaria dei contenuti, dei messaggi, delle campagne a pagamento e nell’analisi delle insights. Questo succede nei casi in cui il gruppo di comunicazione interno è affiatato e ben integrato con le altre divisioni dell’azienda.

3 progetti, tra i tanti, che mi hanno dato una grande soddisfazione sono:

• una famosissima S.p.A. che vende snack e patatine in cui abbiamo come target la Generazione Z. Lì siamo riusciti a creare una strategia comunicativa, con focus particolare su WhatsApp Marketing, che ha fatto aumentare dell’oltre 80% la percentuale di risposta e interazione, portando un forte incremento delle richieste;

• un’azienda del mondo tech-food, che ho affiancato sin dagli inizi e in cui il team ora è autonomo nella gestione ordinaria di tutti i social. Inoltre il lancio dell’app è stato un vero successo con oltre 100.000 download nell’arco di 7 mesi e il costo d’installazione (CPI) che, migliorando sempre di più le campagne, è arrivato a meno di 1,50 euro a download, rispetto ai 8 euro che erano stati stimati da una agenzia esterna;

• Domenico Scibetta, direttore generale dell’ULSS 6 Euganea, con cui è stato costruito un percorso social per mettere in luce tutto il lavoro, la dedizione e la passione quotidiana da parte degli oltre 7000 dipendenti dell’ULSS. Domenico e il suo team, senza aver mai investito 1 euro in pubblicità a pagamento, sono riusciti a creare una comunicazione efficace con splendidi risultati d’interazioni e post virali, e a raggiungere nell’arco di appena 2 anni organicamente oltre 11.500 fans sulla pagina Facebook. 

Già cronista parlamentare per SkyTG24, Giulia è attualmente Consulente per la comunicazione e Responsabile Ufficio stampa di diverse aziende a forte vocazione innovativa e digital.

Social Media Coach è un marchio registrato da Davide Dal Maso e può essere usato solo previo autorizzazione da parte dello stesso. Questo perché il Social Media Coach ha una metodologia precisa che lo differenzia da altre figure operanti nel settore e perché rappresenta una garanzia di qualità nelle competenze e nel servizio.

Il servizio è stato ideato per tutte le aziende che hanno un team marketing interno che si occupa di comunicazione e di social media e per tutte le organizzazioni – stanche di pagare agenzie esterne – che vogliono investire nel team interno per renderlo autonomo nella gestione e nella analisi dei dati, allo scopo di migliorare costantemente i risultati.